Decreto F-Gas: le novità del 2019
- Riccardo Castellani
- 12 nov 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 dic 2019
Il DPR 146/2018, rinominato per semplicità Decreto F-Gas, è una normativa che ha l’obiettivo di regolare e disciplinare l’utilizzo dei gas fluorurati a effetto serra venduti e utilizzati sul territorio italiano.
Il fondamento della normativa europea è il tema più "caldo" del momento, cioè il tentativo di evitare il riscaldamento globale, limitando l’emissione in atmosfera di gas ad effetto serra. Come è noto, tali immissioni sono state ritenute universalmente la causa di aumento della temperatura media terrestre (come si può notare anche in questi giorni). Con il Protocollo di Montreal del 1987, infatti, si è riusciti a vietare l’utilizzo di sostanze ozonolesive consentendo così allo strato di ozono stratosferico di tornare a proteggerci dalle radiazioni più pericolose. Questa grande prova di cooperazione internazionale, unita al fatto che i gas fluorurati utilizzati per sostituire quelli pericolosi per l’ozono hanno un forte effetto serra e che il loro utilizzo è sempre più diffuso, hanno fatto sì che si individuasse questo settore come prioritario per procedere con l’adozione delle politiche ambientali ratificate prima con il Protocollo di Kyoto del 1997 e poi con l’Accordo di Parigi del 2015. In Europa, per controllare le emissioni di gas fluorurati a effetto serra sono entrati in vigore due regolamenti: Il Regolamento F-Gas e la Direttiva MAC. In particolare, il Regolamento F-Gas n°517/2014 ha come obiettivo la riduzione dei gas fluorurati a effetto serra del 79% entro il 2030 seguendo tre principali settori di intervento:
1) La progressiva riduzione dell’immissione sul mercato di F-Gas
2) La restrizione d’uso di gas ad alto effetto serra in nuovi impianti e per la manutenzione di impianti esistenti
3) La prevenzione delle emissioni di F-Gas tramite controlli periodici e recupero del gas esausto.
Per il raggiungimento di questi obiettivi e per il monitoraggio dei risultati, il Regolamento F-Gas demanda agli stati membri la raccolta dei dati sulle emissioni, la tenuta dei registri, e la gestione del processo di formazione e certificazione degli operatori. È qui che entra in gioco il DPR 146/2018.
Le persone fisiche e le imprese che sono coinvolte dal Decreto sono quelle che operano in questi ambiti:
Refrigerazione e Condizionamento
Condizionamento Veicoli
Rivenditori
Antincendio
Commutatori Elettrici
Solventi e Cicli Rankine
Ognuno di questi soggetti sarà obbligato a iscriversi al Registro Telematico Nazionale, raggiungibile all'indirizzo www.fgas.it . L'iscrizione avverrà secondo la propria Identità Digitale o SPID. Il Registro permette anche di conoscere anche i nominativi dei soggetti registrati, in modo da poter ricavare con facilità la possibilità, per l'operatore interpellato, di poter gestire gas fluorurati.
La Certificazione F-Gas viene rilasciata a persone fisiche o imprese da organismi accreditati secondo gli schemi approvati dal Ministero dell’Ambiente. Per le persone fisiche, una volta iscritte al Registro, è possibile richiedere la Certificazione presso uno degli enti accreditati elencati nella sezione dedicata del portale www.fgas.it; una volta superate alcune prove, si rilasciano i Certificati con validità 10 anni.
Per le imprese, una volta effettuata l’iscrizione al Registro, è possibile ottenere il certificato con validità 5 anni. Per ottenerlo, l’ente accreditato verifica con un’ispezione che l’azienda abbia il personale certificato in numero adeguato al volume d’affari (in particolare, dovrà possedere un operatore certificato ogni 200.000 € di fatturato specifico) e che abbia strumenti e procedure idonee. L’azienda dovrà effettuare delle verifiche annuali e comunicare ogni variazione riguardante il personale certificato. Il mancato invio di documentazione durante la verifica annuale che attesti lo svolgimento di attività specifiche comporta la sospensione e la revoca del certificato. Gli Attestati necessari per gli operatori del condizionamento veicoli, una volta ottenuti non hanno scadenza.




L'Evoluzione del Settore Refrigerante: Oltre il Decreto F-Gas
Eccellente analisi delle novità normative! Vorrei aggiungere alcune considerazioni tecniche che spesso sfuggono agli operatori del settore. Il Decreto F-Gas del 2019 rappresenta infatti solo la punta dell'iceberg di una trasformazione epocale che coinvolge l'intera filiera del freddo industriale e commerciale.
Un aspetto poco noto riguarda l'impatto sui sistemi di refrigerazione domestica di alta gamma. Molti produttori di elettrodomestici premium stanno già implementando tecnologie alternative ai gas fluorurati tradizionali, utilizzando refrigeranti naturali come l'ammoniaca (R717) e l'anidride carbonica (R744) anche in applicazioni residenziali. Questo trend sta influenzando persino settori apparentemente distanti, come quello dell'arredamento di lusso, dove specchi con portagioie refrigerati richiedono sistemi di raffreddamento sempre più sostenibili.
Sfide globali relative alla regolamentazione dei gas fluorurati e alle alternative sostenibili
Il decreto sui gas fluorurati introdotto nel 2019 rappresenta solo la punta dell'iceberg in termini di regolamentazione ambientale globale. Mentre l'Italia sta implementando controlli più severi, i paesi nordici come la Norvegia sono già pionieri nei sistemi di raffreddamento sostenibili fin dai primi anni 2000. È interessante notare che una ricerca di SINTEF dimostra che i refrigeranti naturali come l'ammoniaca e la CO2 possono ridurre le emissioni di gas serra fino all'85% rispetto ai tradizionali gas HFC.
Un aspetto affascinante, ma…